Non è possibile parlare della Regia Scuola Superiore Navale di Genova senza parlare di Angelo Scribanti che, prima come studente e poi come professore ordinario di architettura navale, fa parte della sua storia e contibuisce al suo prestigio.
Quando vi si iscrive, già laureato ingegnere civile a Torino e tenente del Genio navale, nel quale è entrato per concorso subito dopo la laurea, siamo nel 1891, la Regia Scuola ha vent’anni di vita e già conta numerosi laureati. Pochi anni dopo così si vanta Carlo de Amezaga, allora Presidente del Consiglio Direttivo della Scuola:
“... gl’ingegneri stranieri, nelle cui mani si trovava, esclusivamente, la direzione delle nostre officine e cantieri navali, nel 1871, epoca del sorgimento della Scuola, poterono essere con opportunità sostituiti dagli ingegneri navali, laureati nella Scuola stessa; mentre gl’istituti nautici del Regno vennero forniti dei bisognevoli docenti, anch’essi laureati nella nostra Scuola.
Inoltre, la Marina Militare ammise, in quell’intervallo di tempo, nel corpo del Genio parecchi dei nostri laureati e comandò, presso la nostra Scuola, buon numero dei suoi ingegneri, provenienti da scuole di applicazione per ingegneri civili, a formarsi negli insegnamenti della ingegneria navale”. [Annuario 1898-99, pp. 8-9]
La Scuola nasce come percorso triennale di perfezionamento in ingegneria navale [Statuto artt. 1-3].
Ci si potrebbe domandare cosa abbia spinto questo giovane ingegnere, nato in un paesino dell’entroterra e formato in una università piemontese, ad entrare a far parte della Marina Militare. Per questo bisogna rivolgersi alla sua ascendenza materna: se infatti il padre era piemontese, la madre era una Bo di Sestri Levante e fu certamente da lei che il brillante studente ereditò la passione per il mare e per la navigazione. Conseguita dunque la laurea di ingegnere navale e meccanico nel 1893, ed entrato per concorso nel Genio Navale, prende parte ai lavori di costruzione o di trasformazione di numerose navi da guerra e presta servizio presso la vasca delle esperienze delle carene nel Regio Arsenale di La Spezia. Conosce il mondo della navigazione anche direttamente, imbarcato sotto il comando dell'Ammiraglio Camillo Candiani, già Direttore del suddetto Arsenale, che lo sceglie come suo segretario nel 1898 quando, al comando della divisione navale oceanica, compie una missione in Colombia per risolvere una controversia diplomatica.
Il suo interesse però è soprattutto scientifico: studia le formule matematiche che stanno alla base del calcolo delle carene, determina la legge delle velocità e delle accelerazioni durante il varo e ne deduce il valore del coefficiente d'attrito, si occupa della suddivisione con paratie stagne atte a contenere i fenomeni di allagamento. Scrive senza sosta, pubblicando i propri saggi non soltanto in Italia, ma anche a Londra e a Parigi. Questa ricca produzione scientifica gli fa vincere, nel 1903, la cattedra di professore ordinario di architettura navale in quella stessa Regia Scuola Superiore Navale di Genova che lo ha visto studente e che, da quel momento in poi, non lascerà più, rinnovandola e contribuendo grandemente al suo prestigio.
Quando ne assume la direzione, la Regia Scuola soffre per la mancanza di sufficienti finanziamenti e per una incertezza relativa alla sua fisionomia che vede le autorità che la guidano schierarsi su due fronti: alcuni desiderano che resti una scuola tecnica specifica per le costruzioni navali e la navigazione; altri, più illuminati, vorrebbero ampliarne gli orizzonti fino a porre le basi per una facoltà di ingegneria più simile ad un politecnico. Scribanti è fra questi e negli anni della sua direzione, mantenuta fino alla morte nel 1926, saprà condurla verso questo obiettivo.
Nonostante i numerosi impegni, che lo vedono coinvolto anche nella vita politica del Comune di Genova, la sua produzione letteraria non si arresta, come dimostrano gli innumerevoli opuscoli conservati ancora oggi presso la Biblioteca della Scuola Politecnica dell’Università di Genova. Incredibilmente trova anche il tempo di occuparsi di storia navale: nel 1922 pubblica una Memoria sulle galee di Cesare Magalotti, celebre comandante della flotta pontificia in epoca medievale; nel 1924 i Frammenti di cronaca navale seicentesca. Negli ultimi mesi della sua vita si dedica alla stesura di un libro dal titolo Statica della nave trattata come una applicazione del principio del minimo lavoro che verrà pubblicato postumo nel 1928.
Nelle parole di Gioacchino Russo, che ne pronuncia una solenne commemorazione a dieci anni dalla sua morte, troviamo riflesso, pur nella retorica che caratterizza lo stile di quell’epoca, il prestigio e l’affetto legati alla sua memoria presso la Scuola:
“Angelo Scribanti finì i suoi giorni nelle prime ore della domenica 27 giugno 1926 nella Villa Bo a Sestri Levante. ll Ministro della Pubblica lstruzione telegrafò alla Scuola nei seguenti termini: Scomparsa illustre Professore Scribanti, grave per la Scienza, gravissima per codesta Scuola che egli aveva guidato alla sua fama attuale che esce confini della Patria, mi ha assai turbato e commosso stop. Prego vossignoria rendersi interprete miei sentimenti famiglia e Corpo Accademico e rappresentarmi funerali. Ministro lstruzione Fedele”
E ancora, il Ministro della Marina:
“Marina da guerra, che ebbe ad apprezzare durante e dopo servizio nella Marina Militare doti elettissimo professore Scribanti, prende vivissima parte lutto di codesta Scuola alla quale egli seppe dare fama oltrepassante confini nostro paese. Prego Vossignoria presentare desolata vedova condoglianze questo Ministero. E posso, amico Moresco, ricordare il telegramma col quale esprimevi alla Signora Bice Scribanti i sentimenti della Università Universit piange studioso consapevole che tanta luce di pensiero fecondo diede cultura superiore genovese e riverente saluta il cittadino nobilissimo l'uomo di grande cuore stop. Accorati ossequi. Rettore Moresco”.
Ancora oggi, in una nicchia affacciata sullo scalone principale di Villa Cambiaso, da lui resa sede della Regia Scuola e divenuta poi sede della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Genova, oggi Scuola Politecnica, un busto in bronzo dedicato ad Angelo Scribanti fa di lui memoria riconoscente.